12/12/08

Amazzonia, Vincenzo Galizia: continua l'attacco delle multinazionali al polmone verde del mondo

Secondo il ministro dell’ambiente brasiliano Carlos Minc, l’azione predatoria delle compagnie di legname, delle imprese minerarie e dei latifondi di agrobusiness ha già provocato la sparizione di circa 70 milioni di ettari di foresta. A tal proposito è intervenuto con una nota il movimento ecologista Fronte Verde tramite il Presidente nazionale Vincenzo Galizia: «il disastro ecologico perpetrato contro la foresta Amazzonica da parte delle multinazionali è qualcosa di spaventoso ed irresponsabile, che comporta inevitabili ripercussioni sulla biodiversità, sulla flora e fauna autoctone. Basti pensare che negli ultimi dieci anni, l'attacco delle multinazionali al "polmone" verde del mondo ha fatto scomparire oltre 22 milioni di ettari di foresta pluviale, che fino al 1968 era rimasta praticamente intatta. Da allora è iniziata un opera di disboscamento e di devastazione della foresta. Fino ad oggi sono stati deforestati 800 mila chilometri quadrati, ovvero il 16% dei 3,5 milioni di chilometri quadrati del territorio amazzonico brasiliano.
Molto spesso, dopo aver tagliato gli alberi, la foresta residua viene bruciata e sulle sue ceneri vengono seminate piante erbacee infestanti a crescita rapida, che impediscono la crescita di nuovi alberi.
Un attacco sistematico e continuato al "polmone" verde del pianeta.
Concordiamo con il Ministro brasiliano Minc, che ha chiesto giustamente alla Conferenza internazionale sul clima a Poznan di raggiungere l'obiettivo di deforestazione zero, basterebbe ridurre del 50% la distruzione della foresta amazzonica nei prossimi 10 anni per ottenere una diminuzione di quasi cinque miliardi di tonnellate nelle emissioni di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera del pianeta.
Non si deve dimenticare che se non si ferma la deforestazione della foresta Amazzonica o peggio ancora se dovesse essere completamente rasa al suolo lancerebbe nell’atmosfera circa 50mila milioni di tonnellate di carbonio l’anno, una quantità insopportabile per gli esseri viventi, che causerebbe una mortalità di massa. Il problema della distruzione dell'Amazzonia è qualcosa di così grande e pericoloso, che riguarda tutto il mondo e non solo il Brasile.»